venerdì 15 aprile 2011

Due o tre cose sul delirio di Alberto Asor Rosa

Ho aspettato un attimo prima di anche solo commentare quel che Alberto Asor Rosa ha scritto sul Manifesto di tre giorni fa. Premetto che le conclusioni a cui giunge (una sorta di colpo di Stato guidato da Carabinieri e Polizia, chiusura delle Camere e governo di salute pubblica) è roba da far gelare il sangue nelle vene; però alcune riflessioni che fa nelle premesse mi sento di condividerle, anche perchè le vado dicendo da tempo.

Per quanto appaia poco credibile il paragone con il ventennio fascista (anche se è vero che ogni epoca ha il suo fascismo, e che ogni volta si ripresenta sotto diverse spoglie), concordo sul fatto che ci troviamo in "una crisi strutturale del sistema, uno snaturamento radicale delle regole in nome della cosiddetta «sovranità popolare», la fine della separazione dei poteri, la mortificazione di ogni forma di «pubblico» (scuola, giustizia, forze armate, forze dell'ordine, apparati dello stato, ecc.), e in ultima analisi la creazione di un nuovo sistema populistico-autoritario". Così come concordo sul fatto che "oggi in Italia (...) un gruppo affaristico-delinquenziale ha preso il potere e può contare su di una maggioranza parlamentare corrotta al punto che sarebbe disposta a votare che gli asini volano se il Capo glielo chiedesse. I mezzi del Capo sono in ogni caso di tali dimensioni da allargare ogni giorno l'area della corruzione, al centro come in periferia: l'anormalità della situazione è tale che rebus sic stantibus, i margini del consenso alla lobby affaristico-delinquenziale all'interno delle istituzioni parlamentari, invece di diminuire, come sarebbe lecito aspettarsi, aumentano".

Non è ovviamente concepibile (come invece propone Asor Rosa) pretendere di salvare la democrazia annullando le regole democratiche, ma si rende comunque necessario uno scatto di orgoglio da parte degli italiani, perchè la vera "rivoluzione" deve partire dal basso, attraverso la riscossa di un popolo che, anche se dopo quasi venti anni, ha finalmente compreso con chi ha a che fare. La deriva antidemocratica, altrimenti, ci travolgerà.

mercoledì 23 marzo 2011

Persecuzioni, imparare a difendersi - La Nazione 23 marzo 2011

LE PERSECUZIONI non riguardano solo le donne, come comunemente siamo portati a pensare. Ce ne sono altre, più discrete ma ugualmente considerabili come reati, che possono coinvolgere, tra le vittime, anche uomini, professionisti, parenti, vicini. Quello che da qualche anno dunque viene appellato come stalking un problema sempre più dilagante come lo dimostrano le 22 persone, di cui il 30% uomini, che negli ultimi 5 mesi in provincia secondo i dati forniti da fonti ufficiali, si sono rivolte a «Po.st.it», lo sportello antistalking attiva da tempo in provincia di Pistoia.
Per questo motivo l’associazione «365giornialfemminile» con il centro antiviolenza «Liberetutte», «Po.st.it», i Comuni di Monsummano e di Pistoia, con questura e Provincia hanno organizzato il corso «Donne in sicurezza», un percorso di formazione sul fenomeno dello stalking e della violenza in genere da un punto di vista normativo, psicologico, di prevenzione e autodifesa personale.
Il corso, già avviato a Pistoia, partirà il primo aprile anche a Monsummano ed è gratuito benchè a numero chiuso.
Soddisfatto il sindaco Rinaldo Vanni per l’iniziativa che sarà accolta in città e anche Giovanna Sottosanti del centro antiviolenza che dal 2004 cura e protegge donne e bambini dalle persecuzioni domestiche e non.
«Grazie al centro e alla grande sensibilità del comune di Monsummano e della Questura – ha detto l’assessore provinciale alle pari opportunità Chiara Innocenti – finalmente si comincia a lavorare come un territorio unico provinciale sulle differenza tra violenze di genere e stalking».
Anche il vicequestore aggiunto Maurizio Stefanizzi ha espresso la soddisfazione per l’iniziativa che, in qualche modo, aiuta anche la polizia a poter trattare diversamente il reato, nel senso di un intervento immediato o preventivo e non solo repressivo.
«Questa è una grande opportunità – ha detto – per imparare a riconoscere il rischio prima di dover intervenire. Anche perché i casi sono moltissimi e i più diversi. Basti pensare al caso di due avvocati che si erano macchiati di questo reato prima di rendersi conto di quello che stavano facendo o ai molti cacciatori che non sono a conoscenza del fatto che le minacce, le molestie o le persecuzioni comportano innanzitutto la revoca del porto d’armi».

[Arianna Fisicaro]

martedì 22 marzo 2011

Chiaro, no?

Napolitano dice che non siamo in guerra, La Russa dice che i nostri caccia (4 di numero) hanno l'obiettivo di colpire i radar libici, Berlusconi dice che i nostri aerei non hanno sparato e non spareranno, ed anche che gli dispiace per Gheddafi. La Francia intanto gioca a Space Invaders, mentre tutti vogliono comandare ma intanto le operazioni non le coordina nessuno. E io non ci capisco più nulla.

martedì 8 febbraio 2011

O la borsa o la dieta.

Dai quotidiani emerge ancora una volta la solita (brutta) storia del sindaco leghista che toglie il servizio mensa ad una bambino figlio di extracomunitari. Conoscendo come funzionano queste cose, credo che la vicenda necessiti di qualche valutazione più profonda rispetto al clamore che può destare la notizia in sè, che comunque è e resta molto triste.

Non sono riuscito a reperire in rete il regolamento della mensa scolastica del Comune di Fossalta di Piave (solo un caso?), ma nel regolamento che abbiamo a Monsummano non è previsto che venga sospeso immediatamente il servizio agli utenti che si trovino in situazione di morosità nei confronti dell'amministrazione: doverosamente è previsto che non sia possibile l'iscrizione al servizio di quegli utenti che non siano in regola con i pagamenti degli anni scolastici precedenti, ma è inconcepibile da noi che da un giorno all'altro un bambino possa vedersi negato il pasto. Così come doverosamente abbiamo dato l'incarico ad una ditta esterna di procedere al recupero delle somme dovute e non versate all'amministrazione relativamente ai servizi educativi (asilo nido, mensa e trasporto scolastico).

Ma, ribadisco, mai e poi mai ci sogneremmo di togliere da un giorno all'altro il pasto ad un bambino.

La difesa del Sindaco di Fossalta di Piave invece, che ha pubblicato sul sito del comune una fitta lettera per motivare la sua decisione, appare assai debole. E' vero che la mossa delle maestre dell'asilo "Il Flauto Magico" di rinunciare al proprio buono pasto per permettere al bambino di rimanere a mensa è stata sufficientemente impropria e dunque illegittima, seppur pregna di necessaria umanità: ma la decisione di togliere il pasto al bambino stesso è puramente politica. E poteva magari anche risparmiarsi le scontate giustificazioni sulla sua arcinota (?) estraneità ad atteggiamenti di stampo razzista, quando una riga sotto si sente in dovere di precisare che le risorse economiche destinate agli aiuti alle famiglie bisognose vanno per il 90% agli extracomunitari. Ed altrettanto non c'azzecca nulla il panegirico sul federalismo, tanto caro al suo partito, con il quale si cerca di "portare fuori dalle secche" il nostro Paese.

In conclusione, non serve (come un po' fa l'articolo che appare su "Il Fatto quotidiano") solleticare il sentimento di humana pietas per contestare non tanto quel che hanno fatto le maestre (che, formalmente, non potevano fare) ma soprattutto per giudicare l'atteggiamento del sindaco, che si commenta da solo e che ogni persona dotata di un minimo di buon senso può valutare. Dose minima di buon senso che evidentemente manca al Sindaco di Fossalta di Piave.

domenica 6 febbraio 2011

Siamo tutti americani.

Marchionne ha detto che presto la Fiat diventerà la succursale italiana della Chrysler: cosa hanno da dire adesso tutti i grandi sostenitori della modernità delle politiche dell'AD del Lingotto?

Al riguardo consiglio questo bell'articolo di Luciano Gallino su La Repubblica di oggi.

Scusi, per Piazzale Loreto?

I servi di Berlusconi sono ormai così abituati che precedono l'ordine del Padrone. Tranne Minzolini, che non ha nemmeno il cervello di muoversi senza indicazione.

giovedì 6 gennaio 2011

Master in giornalismo

Non ce l'ho fatta, ho avuto la necessità di andarmi a cercare in rete il video della trasmissione di Alfonso Signorini in cui interviene telefonicamente (vai, è nova...) Berlusconi dilettandosi con le solite storielle sui comunisti. Ecco, non aspettandomi chissà cosa, giuro che non avrei mai immaginato di trovarmi di fronte ad una cosa del genere.