sabato 24 ottobre 2009

Marrazzo: il problema sono le bugie.

Quella di Piero Marrazzo è una vicenda che di politico ha ben poco, se si eccettua il fatto che ricopre un ruolo istituzionale, quello di Presidente della Regione Lazio, che un po' come tutti i ruoli istituzionali richiede massima attenzione e sobrietà nei comportamenti. Passi per lo sciacallaggio della destra che inevitabilmente approfitta della ghiotta occasione (ci sono le regionali fra qualche mese...), uno su tutti l'ottimo Gasparri che ora parla di crisi morale nel PD (ma va da via i ciapp!). Ma c'è da dire che Marrazzo non ha compiuto nessun reato, sempre che nelle innumerevoli revisioni delle fattispecie penali per cancellare quelle care al premier e suoi sodali non abbiano fatto diventare reato l'infedeltà alla moglie oppure la frequentazione di transessuali. Così come non ho niente da dire su Berlusconi che frequenta giovani e belle ragazze, salvo poi però avere delle forti perplessità quando, dopo averle presumibilmente trombate (la scienza ha raggiunto livelli impensabili), le candida (e le fa eleggere) in consigli regionali, parlamento italiano e parlamento europeo (una è diventata anche ministro, ma nel curriculum aveva un calendario per Max che in qualche posto dimenticato posseggo tuttora).
Quindi, ricapitolando: Marrazzo va con i trans ("debolezza privata" come l'ha definita lui stesso), ma anche lui tromberà un po' chi gli pare. La cosa che però è scandalosa, e che per ora è passata sotto traccia perchè a noi italiani ci piace sapere dove "lo infilano" i vip, riguarda il ricatto che quei quattro carabinieri avrebbero messo in piedi nel confronti dell'(ormai) (praticamente) ex governatore del lazio. E il fatto che Marrazzo abbia mentito e smentito, per poi finalmente confessare, getta ulteriore nebbia sulla questione e aggrava la sua posizione: perchè il politico che dice bugie è una delle cose peggiori per un politico. In altri Paesi, come gli Stati Uniti, se menti rischi il posto: come successe a Clinton, che non rischiò la Casa Bianca per essersi fatto fare il lavoretto dalla Lewinski, ma perchè aveva subito smentito che ciò fosse accaduto, dicendo il falso. Queste sono cose che fanno crollare la fiducia nei confronti di un esponente politico, e saggia è stata a mio avviso la scelta di Piero Marrazzo di autosospendersi dal suo ruolo (anticamera delle dimissioni ufficiali). Adesso spero anche che chieda scusa e poi esca di scena.

mercoledì 21 ottobre 2009

Perchè Bersani.

Mi sono sempre tenuto abbastanza "low profile" in questa campagna per le primarie che, seppur focalizzando l'attenzione su alcuni temi centrali e scatenando un dibattito altrimenti assente negli ultimi mesi, non mi ha per niente entusiasmato. Ho comunque fin da subito reso pubblico il mio sostegno alla candidatura di Pierluigi Bersani come segretario del Partito Democratico per una tutta una serie di aspetti, tra i quali spicca un problema di prospettiva. Ritengo infatti che il segretario che uscirà vincitore il 25 ottobre, ricevendo un mandato di quattro anni come da previsione statutaria, debba essere il naturale candidato premier del PD e della coalizione (?!?) che sarà quando, sempre fra 4 anni, andrà a scadenza naturale la legislatura in corso che ci vede all'opposizione (non prendo in considerazione l'eventualità che la legislatura finisca anticipatamente, perchè tante e troppe sarebbero le riflessioni da fare in merito). E, per tutta una serie di considerazioni, non ultima la sua grande esperienza amministrativa maturata negli anni in cui è stato Presidente della Regione Emilia-Romagna, mi sento di poter affermare tranquillamente che Bersani è quello, tra i candidati in lizza, che più mi dà fiducia in tal senso. Anche il modo con cui ha gestito la sua campagna per le primarie, poco "comizievole" come invece sono state quelle di Marino e, in particolar modo, di Franceschini. Ma, soprattutto, per i temi trattati che mi hanno maggiormente convinto: una posizione chiara e netta su welfare, lavoro, scuola, ambiente, laicità, riforme. E molto altro ancora. Oltre ad una idea di partito in cui gli iscritti siano i veri "padroni" del partito stesso, pur mantenendo la novità (unica nel panorama europeo, figuriamoci italiano) delle primarie aperte anche agli elettori come strumento unico per la selezione delle candidature. Ecco, in estrema sintesi, perchè voterò Bersani. E spero che lo facciate anche voi: pur nella consapevolezza che il PD uscirà vittorioso da questa competizione non tanto se vincerà questo o quel candidato, ma se molti cittadini si riverseranno ai seggi per votare e partecipare ancora una volta ad un grande momento di democrazia e partecipazione.

giovedì 8 ottobre 2009

Lettera al Sindaco di Arcore Marco Rocchini


Carissimi, vi invito ad incollare il testo della mail qui sotto e di inviarlo al Sindaco di Arcore (MI) per segnalargli una cosa di cui evidentemente non si è accorto o di cui i vigili non lo hanno avvisato.

La lettera va inviata all'indirizzo sindaco@comune.arcore.mi.it


Egregio Sindaco,

forse non lo sa ma nel suo Comune c’è un cittadino che ha problemi seri. Si crede la reincarnazione di Napoleone, frequenta le minorenni e vede cose che non ci sono, come i comunisti. Non so se ciò sia dovuto alla senilità che impietosa avanza, ma il suo stato psichico è evidentemente alterato: tale soggetto costituisce un pericolo evidente per l’ordine pubblico. La prego di voler intervenire nei modi che riterrà più opportuni, non da ultimo con la predisposizione di un provvedimento di trattamento sanitario obbligatorio.

Distinti saluti