mercoledì 21 ottobre 2009

Perchè Bersani.

Mi sono sempre tenuto abbastanza "low profile" in questa campagna per le primarie che, seppur focalizzando l'attenzione su alcuni temi centrali e scatenando un dibattito altrimenti assente negli ultimi mesi, non mi ha per niente entusiasmato. Ho comunque fin da subito reso pubblico il mio sostegno alla candidatura di Pierluigi Bersani come segretario del Partito Democratico per una tutta una serie di aspetti, tra i quali spicca un problema di prospettiva. Ritengo infatti che il segretario che uscirà vincitore il 25 ottobre, ricevendo un mandato di quattro anni come da previsione statutaria, debba essere il naturale candidato premier del PD e della coalizione (?!?) che sarà quando, sempre fra 4 anni, andrà a scadenza naturale la legislatura in corso che ci vede all'opposizione (non prendo in considerazione l'eventualità che la legislatura finisca anticipatamente, perchè tante e troppe sarebbero le riflessioni da fare in merito). E, per tutta una serie di considerazioni, non ultima la sua grande esperienza amministrativa maturata negli anni in cui è stato Presidente della Regione Emilia-Romagna, mi sento di poter affermare tranquillamente che Bersani è quello, tra i candidati in lizza, che più mi dà fiducia in tal senso. Anche il modo con cui ha gestito la sua campagna per le primarie, poco "comizievole" come invece sono state quelle di Marino e, in particolar modo, di Franceschini. Ma, soprattutto, per i temi trattati che mi hanno maggiormente convinto: una posizione chiara e netta su welfare, lavoro, scuola, ambiente, laicità, riforme. E molto altro ancora. Oltre ad una idea di partito in cui gli iscritti siano i veri "padroni" del partito stesso, pur mantenendo la novità (unica nel panorama europeo, figuriamoci italiano) delle primarie aperte anche agli elettori come strumento unico per la selezione delle candidature. Ecco, in estrema sintesi, perchè voterò Bersani. E spero che lo facciate anche voi: pur nella consapevolezza che il PD uscirà vittorioso da questa competizione non tanto se vincerà questo o quel candidato, ma se molti cittadini si riverseranno ai seggi per votare e partecipare ancora una volta ad un grande momento di democrazia e partecipazione.

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