martedì 8 febbraio 2011

O la borsa o la dieta.

Dai quotidiani emerge ancora una volta la solita (brutta) storia del sindaco leghista che toglie il servizio mensa ad una bambino figlio di extracomunitari. Conoscendo come funzionano queste cose, credo che la vicenda necessiti di qualche valutazione più profonda rispetto al clamore che può destare la notizia in sè, che comunque è e resta molto triste.

Non sono riuscito a reperire in rete il regolamento della mensa scolastica del Comune di Fossalta di Piave (solo un caso?), ma nel regolamento che abbiamo a Monsummano non è previsto che venga sospeso immediatamente il servizio agli utenti che si trovino in situazione di morosità nei confronti dell'amministrazione: doverosamente è previsto che non sia possibile l'iscrizione al servizio di quegli utenti che non siano in regola con i pagamenti degli anni scolastici precedenti, ma è inconcepibile da noi che da un giorno all'altro un bambino possa vedersi negato il pasto. Così come doverosamente abbiamo dato l'incarico ad una ditta esterna di procedere al recupero delle somme dovute e non versate all'amministrazione relativamente ai servizi educativi (asilo nido, mensa e trasporto scolastico).

Ma, ribadisco, mai e poi mai ci sogneremmo di togliere da un giorno all'altro il pasto ad un bambino.

La difesa del Sindaco di Fossalta di Piave invece, che ha pubblicato sul sito del comune una fitta lettera per motivare la sua decisione, appare assai debole. E' vero che la mossa delle maestre dell'asilo "Il Flauto Magico" di rinunciare al proprio buono pasto per permettere al bambino di rimanere a mensa è stata sufficientemente impropria e dunque illegittima, seppur pregna di necessaria umanità: ma la decisione di togliere il pasto al bambino stesso è puramente politica. E poteva magari anche risparmiarsi le scontate giustificazioni sulla sua arcinota (?) estraneità ad atteggiamenti di stampo razzista, quando una riga sotto si sente in dovere di precisare che le risorse economiche destinate agli aiuti alle famiglie bisognose vanno per il 90% agli extracomunitari. Ed altrettanto non c'azzecca nulla il panegirico sul federalismo, tanto caro al suo partito, con il quale si cerca di "portare fuori dalle secche" il nostro Paese.

In conclusione, non serve (come un po' fa l'articolo che appare su "Il Fatto quotidiano") solleticare il sentimento di humana pietas per contestare non tanto quel che hanno fatto le maestre (che, formalmente, non potevano fare) ma soprattutto per giudicare l'atteggiamento del sindaco, che si commenta da solo e che ogni persona dotata di un minimo di buon senso può valutare. Dose minima di buon senso che evidentemente manca al Sindaco di Fossalta di Piave.

domenica 6 febbraio 2011

Siamo tutti americani.

Marchionne ha detto che presto la Fiat diventerà la succursale italiana della Chrysler: cosa hanno da dire adesso tutti i grandi sostenitori della modernità delle politiche dell'AD del Lingotto?

Al riguardo consiglio questo bell'articolo di Luciano Gallino su La Repubblica di oggi.

Scusi, per Piazzale Loreto?

I servi di Berlusconi sono ormai così abituati che precedono l'ordine del Padrone. Tranne Minzolini, che non ha nemmeno il cervello di muoversi senza indicazione.