domenica 3 agosto 2008

Chissà se loro fanno le primarie.


Il 5 agosto ci saranno le elezioni parlamentari nella Corea del Nord. Il risultato non dovrebbe presentare sorprese, visto che il Fronte democratico per la riunificazione della patria (!!!) è l'unico partito in lizza. Nel 2003, secondo il solerte ufficio elettorale di Pyongyang aveva votato il 99,9 per cento degli aventi diritto, e il risultato era stato di 100 per cento a favore del presidente Kim Jong Il. Del resto, l'alternanza politica non può essere il piatto forte di un Paese che ha eletto il defunto Kim Il Sung (1912-1994) alla carica di "presidente eterno".

Lavoro duro, giovedì gnocca (di Marco Travaglio, l'Unità, 3 agosto 2008)


Questo è un elogio sperticato a Silvio Berlusconi. Una dichiarazione, se non d’amore, di ammirazione totale, sincera e incondizionata al politico più trasparente che l’Italia abbia mai avuto. Più trasparente e più frainteso.

Lui fa di tutto per mostrarsi per quello che è. E quelli che gli stanno intorno fanno a gara a scambiarlo per un altro.

Così l’altroieri, stufo dei continui equivoci che lo gabellano ora per uno statista, ora per un riformatore, ora per un cultore del dialogo sulla giustizia e sulla legge elettorale, ora per un marito modello e un padre esemplare, ha voluto smentirli tutti insieme mostrando ai fotografi l’agenda di una sua giornata-tipo a Palazzo Chigi (quella di mercoledì 30 luglio). Una sorta di auto-intercettazione in diretta: non potendo più esser processato grazie all’auto-immunità, ha pensato bene di auto-intercettarsi, divulgando il calendario della dura vita da premier (“Vedete come mi fanno lavorare!?”). “Berlusconi ­ diceva Montanelli - non delude mai: quanto ti aspetti che faccia una scempiaggine, la fa”. Ma sempre oltrepassando le peggiori aspettative. Non si riesce mai a pensarne abbastanza male: lui riesce sempre a trasformare il più accanito detrattore in un ingenuo minimalista. L’Agenda del Presidente è doppia, nel solco della tradizione di Milano2, della P2, di Olbia2 e prossimamente di Arcore2.

L’Agenda 1, curata dal suo staff, è riconoscibile da due caratteristiche: è scritta al computer e contiene appuntamenti con soggetti di esclusivo sesso maschile, in genere molto noiosi (Schifani, Letta, Fini, Scajola). Nell’Agenda 2 invece, annotata di Suo pugno, gran preponderanza del genere femminile. Pochissimi i maschi, perlopiù avvocati (Ghedini) o pregiudicati (Bossi e Previti). Col vecchio Cesarone, che si ripropone sempre come la peperonata, l’appuntamento è alle ore 16. Seguono un paio d’ore di assoluto relax con “Manna”, nel senso di Evelina, la grande attrice oggetto di frenetiche trattative con Saccà; e poi con “Troise”, nel senso di Antonella, la nota artista anch’essa raccomandata a Raifiction perché stava “diventando pericolosa” (s’era messa a parlare). Così ritemprato dal doppio incontro al vertice, il premier ha potuto affrontare alle 19 un altro summit: con Nunzia Di Girolamo, la procace neodeputata di 32 anni, già destinataria di pizzini amorosi in pieno emiciclo. Completa la giornata dell’insigne latrin lover, alle 20.30, una tipa dal nome più che promettente: Selvaggia. Manca la Carfagna, ma è anche vero che la settimana è fatta di sette giorni e questo è solo il programma del mercoledì.

Segue il giovedì (gnocca). Chi aveva pensato di agevolargli il Lodo Alfano perché “un primo ministro non ha tempo per governare e seguire i processi”, è servito: ora che è libero dai processi, egli si dedica come prima e più di prima al suo passatempo preferito. Che non è proprio quello di governare. Così la stampa della servitù, tipo “Chi” e “Il Giornale”, la pianterà finalmente di screditarlo con quelle umilianti foto della Sacra Famiglia piccolo-borghese, lui mano nella mano con Veronica e tutto il cucuzzaro riunito intorno al focolare. Marito esemplare un par di palle, lui riceve anche quattro ragazze al giorno, alla facciazza dei bacchettoni che gli ronzano intorno. Ce n’è anche per la cosiddetta opposizione che astutamente ha smesso da un pezzo di ricordargli il conflitto d’interessi perché pare brutto demonizzare. Ad essa ha dedicato un paio di appuntamenti: quello col produttore di Endemol Marco Bassetti e quello con il consigliere Rai Marco Staderini (Udc), incerto fino all’altroieri sul caso Saccà. Come a dire: lo vedete o no che continuo a occuparmi delle mie tv, Mediaset e soprattutto Rai?

Devo proprio insegnarvelo io come si fa l’opposizione? Completa il papello una noticina autografa a pie’ di pagina: “Il Presidente N°1. Al Presidente con più vittorie/più vittorioso nella storia del calcio. Milan A.C. Campione del Mondo. N°1 nella storia del calcio”.

Se l’è scritto da solo: un caso di auto-training vagamente inquietante, almeno dal punto di vista psichiatrico. In compenso, nemmeno un cenno ai temi che tanto appassionano il resto, cioè la parte inutile, del mondo politico e della stampa al seguito: dialogo sulle riforme, modello alla tedesca corretto all’austro-ungarica, bicameralismo imperfetto, federalismo fiscale, simposii e seminari delle fondazioni, patti della spigola sulla “fase costituente”.

Lui non ha tempo per simili menate. “Ore 16, Previti”. Poi “Manna-Troise”. La sua Bicamerale. La sua fase ricostituente.

sabato 2 agosto 2008

Non ho capito.

Torno a scrivere sul sito con una piccola nota polemica per il mio PD, che ha declinato l'invito di Di Pietro ad unirsi all'Italia dei Valori per la raccolta delle firme necessarie per il referendum contro il Lodo Alfano. Ok che non passa giorno che Tonino e i suoi non perdano l'occasione di attaccare ed offendere il PD (il più delle volte senza reali motivazioni), adducendo perfino di essere loro l'unica opposizione (ma, si sa, la presunzione è propria di chi non potrebbe permettersela); ciò non toglie però il fatto che personalmente mi senta di non condividere la posizione del mio partito. Pertanto io firmerò per il referendum, pur essendo consapevole che non si tratta dell'unico problema dell'Italia (anzi, ce ne sono di ben più importanti...purtroppo), ma ritenendo nel merito e nella forma (legge ordinaria o legge costituzionale?) il Lodo Alfano palesemente ingiusto ed incostituzionale. Anzi, sulla disputa relativa al fatto se una legge ordinaria sia insufficiente o meno a garantire la totale immunità alle maggiori quattro cariche dello Stato, spero proprio che la Corte costituzionale faccia presto chiarezza su questo tema, magari con un giudizio di incostituzionalità formale che rimanderebbe la legge alle Camere e che, senza dubbio, non raggiungerebbe il quorum necessario per essere riapprovata senza dover passare sotto le forche caudine del referendum confermativo. Questo è quello che spero. Ma siccome non ne sono sicuro, intanto firmo.

L'unica cosa che non vorrei vedere, in tutta Italia così come a Monsummano, è trovare il lunedì al mercato due banchetti distinti: uno dell'IdV che raccoglie le firme per il referendum e un altro del PD per l'iniziativa "Salva l'Italia". E, se poi proprio due banchetti dovranno essere, almeno che siano uno a fianco dell'altro! :-)