Marchionne sostiene che se gli operai di Mirafiori votano sì al referendum significa che sono favorevoli all’accordo Fiat, dato che nessuno li obbliga a votare a favore. Io penso che dovremmo costituire una delegazione di volontari. Cento di quelli che hanno votato Rutelli Sindaco di Roma vengano con me da Marchionne a dirgli due paroline. L’accordo di Mirafiori è una tale fregatura che quando Bonanni ha deciso di firmare gli è stata recapitata a casa un’encicopedia in 24 volumi da pagare a rate. Il testo lede i diritti dei lavoratori: è così incostituzionale che nella bibliografia viene citato Ghedini. Alcuni esponenti del Pd ritengono però che ci sia anche una parte buona: prevede gli straordinari obbligatori, ma non le primarie. Il referendum proposto dalla Fiat agli operai è così ricattatorio che sulle caselle da barrare non c’è scritto «sì» e «no» ma «la borsa» e «la vita». Marchionne, del resto, non è incline al confronto. Per lanciare in borsa il doppio titolo Fiat, si è presentato a Piazza Affari con una ruspa. Sentivo che prima o poi sarebbe arrivato qualcuno troppo arrogante per accontentarsi del suv. Ha giudicato «ridicola» la richiesta della Fiom di conoscere i dettagli dell’accordo, come il commesso di un negozio di scarpe che ride in faccia al cliente che chiede di provarne un paio (incredibile come questi commessi si montino la testa appena gli moltiplichi per 500 lo stipendio). Toccherebbe al Governo chiedere di conoscere i dettagli del piano di investimento, dato che la Fiat ha campato per una vita grazie agli incentivi statali, ma il governo se ne guarda bene. Lo stesso Governo che tuona contro i figli che si comprano la droga con la paghetta. Tra i miei coetanei, il commento più diffuso è: «Almeno loro avranno la pensione». Perché prima o poi bisognerà riaprire il dibattito sulla precarietà dei precari. Tipo: una volta si veniva pagati a tre mesi, ora nella prossima vita. Se il tuo ultimo bonifico è in sesterzi, significa che nel 30 avanti cristo eri un consulente.
Francesca Fornario, l'Unità, 4 gennaio 2011.
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