I quotidiani locali ci consegnano oggi una fotografia di quello che, istituzionalmente e politicamente, succede a Monsummano. Sul Tirreno infatti si legge un articolo del sindaco Rinaldo Vanni che è impegnato in una antipatica controversia con la società Autostrade S.p.a. la quale, dopo aver sottoscritto con il Comune di Monsummano nel 2007 una convenzione per la installazione delle barriere antirumore lungo il tratto autostradale che attraversa il nostro territorio in zona Grotta Parlanti, adesso intende disattenderla barricandosi dietro la scusa della realizzazione della terza corsia dell’autostrada A11 da Lucca a Firenze. Il Sindaco quindi si mette doverosamente a fianco dei cittadini, prima di tutto quelli delle zone interessate che da anni aspettano l’installazione delle barriere, ma anche di tutti gli altri monsummanesi, perché negli ultimi anni i bilanci del nostro comune, per ottemperare a quell’impegno, hanno visto accantonare annualmente delle cifre importanti che avrebbero potuto essere utilizzate anche diversamente.
Ben altro tenore invece su La Nazione, dove il coordinamento locale del PDL non perde occasione, nemmeno a Pasqua, di candidarsi a vincere il campionato della bugia. Oltre a ritirare fuori la solita polemichetta spicciola sull’elezione dei revisori dei conti, vicenda vecchia di quasi un anno, stavolta l’emergenza democratica consisterebbe nell’approvazione del bilancio di previsione “senza aver minimamente coinvolto il PDL nelle sedi appropriate”. Ecco l’ennesima bugia: il coordinamento del PDL sa benissimo che per questo bilancio di previsione l’attenzione nei confronti anche delle minoranze è stata senza precedenti, tanto che oltre alle abituali commissioni consiliari (in occasione delle quali i membri dell’opposizione hanno però fatto letteralmente scena muta) è stata formalmente convocata una commissione verso la fine di gennaio (quindi oltre due mesi fa) in cui il Sindaco e il sottoscritto (in qualità di assessore al bilancio) hanno presentato alle opposizioni le linee guida del bilancio in un momento in cui ancora non era stato approvato dalla giunta. Il risultato di cotanta apertura fu un totale disinteresse delle opposizioni che, eccezion fatta per il consigliere Scannella (che era presente in veste di presidente della commissione stessa), non si sono nemmeno degnate di presentarsi, salvo poi accusarci di non averle coinvolte.
E non si vergognano nemmeno di mentire pubblicamente: dichiarano di aver abbandonato l’aula perché in disaccordo sulle modalità di redazione del bilancio, ma la sera prima se ne erano andati non certo per questo ma perché un atto non era stato portato in commissione (le stesse commissioni a cui loro non partecipano). Dicono di essersi comportati così per dare un segnale forte: sì, di quanto (poco) valgono come opposizione.
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